venerdì 27 marzo 2020

PROGETTO PUBBLICATO!




PROGETTO PUBBLICATO!

Secondo comunicato del

COMITATO PER LA TUTELA DEL CRINALE MUGELLANO


Premessa. Spulciando sul sito della Regione Toscana la sera di mercoledì 25 marzo, qualcuno del nostro Comitato si è accorto che due giorni prima, il 23 marzo, in piena emergenza sanitaria, la REGIONE TOSCANA ha pubblicato il progetto dell’IMPIANTO EOLICO INDUSTRIALE “MONTE GIOGO DI VILLORE”.
Lasciamo da parte ogni commento sui richiami alla calma, di soli pochi giorni prima, che stavano per farci abbassare la guardia. Subito dopo aver divulgato sulla chat del Comitato la “scoperta”, ecco che è stato tutto un susseguirsi di pubblicazioni della notizia: nessuno sapeva nulla, ma guarda?!? A maggior ragione occorrono occhi aperti, e cervelli fini…

LA PRIMA CONSIDERAZIONE, INEVITABILE, è che questo fatto ci fa capire come vanno le cose nel nostro Paese, quelle importanti, che fanno girare i soldi (pubblici?): invece di fermare tutto, per la tutela della salute di tutti, avanzano i progetti che diffondono nocività e distruzione.

La sventura del coronavirus ha aperto gli occhi a molti, altri hanno preferito chiuderli di più. Per parte nostra ci siamo resi conto che lo scenario attuale è molto diverso da quello di soli due mesi fa, per non parlare di dieci anni fa, quando la Regione presentò il suo Piano energetico che prevedeva di sommergere la Toscana sotto un diluvio di gigantesche, inutili e costosissime pale (anche la Germania, che aveva 30.000 pale, le sta abbandonando).

Il virus oltre ad aprirci gli occhi sulle condizioni reali in cui viviamo, ha RIDICOLIZZATO I PIANI DELLE RINNOVABILI. Il microscopico esserino, in poche settimane, per la “decarbonizzazione” ha fatto più di quanto tutti i governi dei paesi industrializzati in vent’anni: l’aria è tornata pulita, i consumi si sono ridotti in maniera drastica: non sono le pale a salvarci, ma lo stop alla spreco!


E allora?

SE C’È UN MOMENTO PER CAMBIARE IL PARADIGMA DELLO SVILUPPO È QUESTO!


Il virus ci ha fatto capire che questo particolare tipo d’impianti è proprio come gli arsenali militari (ogni pala installata costa milioni di euro!), un finanziamento massiccio di denari (attraverso le bollette!) che serve solo a generare profitti a pochi e disagi e malanni a molti.


Ci ha fatto capire che in realtà tali progetti sono gli ultimi colpi di coda del vecchio sistema, quello che ha spremuto la Terra come un limone per renderlo ormai inservibile, proprio il sistema delle compagnie carbonifere, petrolifere, nucleari (sì, sono proprio le stesse!) che oggi troviamo in prima fila a proporci le rinnovabili, con questi assurdi e giganteschi progetti eolici, che non producono energia utile e fanno danni anche in mezzo al mare e al deserto. Gruppi di speculatori che si propongono di colonizzare e distruggere le aree deboli del pianeta, di impossessarsi delle ultime risorse disponibili per ridurci definitivamente in schiavitù.

L’energia eolica dei grandi impianti è una chimera nociva, come e più delle altre a cui si è ricorso finora: sono ormai solo i nostri politici che vogliono proseguire in questa via di rovina totale, sottraendo le risorse alle vere alternative energetiche, invece di orientarsi verso il risparmio e l’autoproduzione, che realmente rispettano il territorio e la salute dei cittadini.


E ORA COSA SUCCEDERÀ?

La pubblicazione implica che la Regione HA GIA’ ACCETTATO IL PROGETTO come completo e idoneo: manca ormai solo l’AUTORIZZAZIONE.

Di fatto ora – come sa chi conosce questo tipo di procedure, che prevedono la discussione degli aspetti critici e ostacolanti prima dell’autorizzazione del progetto - sta soltanto a noi cercare di impedire la sua realizzazione, presentando le nostre osservazioni contrarie (entro sessanta giorni più quelli aggiunti dal decreto Cura Italia), e facendo pressione su tutti gli Enti che parteciperanno alla Conferenza dei servizi, l’organismo che darà la valutazione finale. La lista di questi Enti è lunga, e non la conosciamo per intero. Tra essi ci sono:

- Regione Toscana
- Regione Emilia-Romanga
- Sovrintendenza
- I comuni interessati (Vicchio, Dicomano, San Godenzo, Rufina, Barberino del Mugello, Scarperia e San Pero)
- Unione dei Comuni
- Città metropolitana
- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
-  

NOI SOCIETA’ CIVILE COMBATTEREMO, PER LA TUTELA DEI NOSTRI CRINALI, come abbiamo già annunciato, CON TUTTI I MEZZI CONSENTITI DALLE LEGGI DEMOCRATICHE, contro i GOLIA che vogliono DISTRUGGERE IL MONDO NATURALE e SCHIACCIARE LA NOSTRA LIBERTA’ di abitare in pace il NOSTRO TERRITORIO.

Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani

27 marzo 2020

PERCHE' CONTRO - nascita del Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani

apriamo il blog riportandovi i documenti sigificativi  prodotti dal CTCM
in ordine cronologico. Questo primo comunicato stampa è una sorta di manifesto.


PERCHÉ CONTRO
Primo comunicato

COMITATO per la TUTELA dei CRINALI MUGELLANI (CTCM)


Il Comitato è nato a Villore il 29 novembre in seguito a un’assemblea popolare, indetta per contrastare il progetto di costruzione di un impianto eolico industriale della ditta AGSM di Verona sul crinale appenninico tra i comuni di Vicchio e Dicomano.

Il crinale tra i gioghi di Villore e di Corella è una porzione della dorsale appenninica, su cui corre il sentiero CAI 00 (denominazione europea: E 1), con altitudini vicine ai mille metri e scenari che spaziano dalle Apuane al Falterona, sulle alte valli tra  Toscana e Romagna. Boschi con ampie faggete, pascoli e acque incontaminate hanno negli ultimi decenni ricostituito un vero polmone verde, da cui l’uomo si è in gran parte ritirato.

Oasi di biodiversità di grande pregio paesaggistico e culturale (di Vicchio sono figli Giotto, Beato Angelico e Cellini), su questa pendice montana si stanno da decenni organizzando forme di vita alternativa e sostenibile, con una ricrescita felice della popolazione, che in questo territorio cerca, con le proprie risorse e le proprie braccia, una soluzione sostenibile al disastro ambientale.

Le presentazioni pubbliche del progetto sono avvenute in incontri organizzati dai Comuni di Vicchio e Dicomano in cui la ditta AGSM, nella persona dell’Ing. Giusti, ha illustrato a grandi linee le sue intenzioni costruttive, prospettando la propria iniziativa d’interesse privato come un sacrificio per il bene di tutti, a soluzione della crisi energetica dichiarata in autunno a Parigi (COP25).
Colpiti dall’ampiezza della manovra abbiamo verificato l’inutilità del progetto. Dai dati incontrovertibili raccolti negli ultimi anni da fonti imparziali è ormai chiaro che quella dei grandi impianti eolici industriali non è una risposta all’emergenza energetica, ma soltanto un’ulteriore speculazione economica, bruttissimo esempio di green-washing, pagato a caro prezzo dai cittadini, ingannati dai politici e dai grandi gruppi finanziari padroni dell’energia.

Dalle poche e generiche informazioni date alla cittadinanza siamo riusciti a ricostruire lo scenario disastroso che incombe sul nostro territorio: nel confronto con altri progetti simili già realizzati in territori analoghi, si comprende facilmente che l’eventuale costruzione comporterà uno stravolgimento irreversibile del territorio, con nuove strade funzionali al peso e alle dimensioni di mezzi speciali, nuove linee di alta tensione e altri manufatti impattanti e nocivi per tutti.




Il progetto dell’impianto eolico industriale è stato depositato alla Regione Toscana il 31.12.2019, con richiesta di rilascio di Autorizzazione Unica e Valutazione di Impatto Ambientale. La documentazione è in modalità protetta, e quindi ancora non fruibile al pubblico. Quel che si sa è riassunto in questa scheda:

Il progetto è ubicato in località Monte Giogo di Villore nel Comune di Vicchio (FI) e in località Monte Giogo di Corella nel Comune di Dicomano (FI) e prevede anche la realizzazione di opere accessorie ubicate in località Pruneta nel Comune di San Godenzo (FI) e in località Contea nel Comune di Rufina (FI). Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto eolico denominato “Impianto eolico Monte Giogo di Villore” composto da n. 8 aerogeneratori di altezza massima all'hub [il mozzo] pari a 99 metri e potenza complessiva pari a 29,6 MW, nonché da opere accessorie necessarie all'allaccio alla rete elettrica nazionale, che avverrà mediante un cavidotto interrato di lunghezza circa 20 km con tensione di 30 kV, che congiungerà l'impianto eolico ad una sottostazione (CP) esistente gestita dalla società e.distribuzione, in adiacenza della quale verrà realizzata una nuova cabina utente grazie alla quale la tensione verrà elevata a 130 kV per poter essere immessa nella rete di Alta Tensione; e la tensione verrà elevata a 130 kV per poter essere immessa nella rete di Alta Tensione.

(Testo tratto dalla ”schedaweb” di presentazione del progetto sul portale della Regione Toscana)

Con questa lettera/appello, che vuole essere una presentazione pubblica delle nostre intenzioni, vogliamo invitare la popolazione del Mugello e della Toscana alla mobilitazione per fermare questo scellerato progetto, e chiedere l’appoggio della società civile italiana e internazionale, e di quanti vogliano e possano impegnarsi per fermare l’ennesimo disastro ambientale che ci si vuole imporre senza tenere conto delle sue ripercussioni, non solo naturalistiche ma anche economiche, turistiche e sociali su un territorio sensibile e fragile, e sulla popolazione che vi abita.

Per ottenere i nostri obiettivi useremo tutti gli strumenti leciti, organizzando eventi, diffondendo materiali e idee in tutti i modi che sapremo trovare.
Invitiamo quindi a sostenerci e aiutarci cittadini, tecnici e associazioni, enti e amministratori – e tutti coloro che hanno a cuore il benessere sociale, il territorio, le comunità e il paesaggio della montagna toscana, e hanno il coraggio di schierarsi contro le speculazioni che la pubblica amministrazione non vuole e non riesce a fermare.

I nostri contatti sono:
crinaliliberi@gmail.com
facebook:  crinaliliberi                                      

Vicchio e Dicomano, gennaio 2020