questo il succo del nuovo post di Alberto Cuppini su Rete per la Resistenza dei Crinali.
Come lui stesso sottolinea nella lettera di accompagnamento :
I comitati anti-eolici devono abbandonare i loro atteggiamenti difensivi, remissivi ed acquiescenti verso la super-panzana delle “rinnovabili buone” e salvifiche ed andare invece all’assalto degli speculatori, proponendo, in questa situazione emergenziale per il resto degli italiani, che essi rinuncino, almeno per i prossimi dodici mesi, alla sine cura della loro “stecca” di incentivi obbligatori. Già altri, sulla stampa nazionale, hanno fatto ventilare la possibilità di un “hair cut” di questi sussidi che non hanno nulla di umano (la definizione è di Calenda quando era ministro dello Sviluppo. Tremonti e Passera, da ministri, ne avevano dette persino di peggio). I 12 miliardi che tutti gli anni questi Signori si pappano basterebbero a pagare il conto equivalente al reintegro dei tagli alla Sanità pubblica degli ultimi anni, che hanno colto l’Italia, a differenza della Germania, del tutto impreparata di fronte all’emergenza Coronavirus. I comitati dovrebbero proporlo in massa sui social e nelle assemblee pubbliche sui nuovi progetti (che presto ripartiranno. Sia le assemblee che, purtroppo, i nuovi progetti, se non si esige dalla politica di smettere di foraggiare le sue clientele con la scusa della “Salvezza del Pianeta”).
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