Sabotaggio, e altri fatti da chiarire:
il Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani si esprime
La
notizia della denuncia del sabotaggio alla trivella di una ditta incaricata da
AGSM, che stava facendo dei carotaggi sul crinale di Villore è apparsa su tutti
gli organi di stampa locali. Questo atto è stato ovviamente condannato
immediatamente da associazioni, partiti politici e sindaci. Il polverone che si è alzato, oltre ad
annebbiarci la vista e, come oppositori all’impianto eolico industriale, a
farci sentire in dovere di difenderci da ogni pur velata insinuazione, ci
impone alcune riflessioni.
Ci preme evidenziare come i punti oscuri su cui far luce nell’intera faccenda siano ben più di uno, ad esempio:
- qual è
l'utilità di sondaggi effettuati in un posto
segnalato a bassa criticità geologica? I sondaggi non andrebbero fatti là dove tale criticità è maggiore?
- perché il 7 ottobre scorso si è svolta una riunione privata tra alcuni sindaci del Mugello e l’ing. Giusti di AGSM, in un momento in cui il progetto dovrebbe seguire una procedura, di esclusiva competenza della Regione e della ditta, per la parte che gli compete nel fornire le integrazioni richieste al progetto?
A quella riunione, alcuni appartenenti al Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano chiesero di poter partecipare in qualità di ascoltatori esponendo le seguenti motivazioni:
- se in
Mugello è in atto da più parti un confronto aperto sull’utilità o meno di un
impianto eolico come quello proposto, perché i primi cittadini si incontrano
all’insaputa del resto della cittadinanza con AGSM?
- poiché il lacunoso progetto di AGSM è già stato presentato e criticato sia durante alcune assemblee pubbliche, sia durante l’inchiesta promossa dalla Regione Toscana e la cui commissione VIA ha richiesto varie e articolate integrazioni, che senso ha che alcuni sindaci del Mugello si incontrino in “privato” e segretamente con la parte terza?
Quel giorno gli appartenenti al Comitato
invece di essere accolti come cittadini interessati si sono trovati, increduli,
a dover dare i propri documenti ai carabinieri chiamati dal sindaco di Vicchio
Carlà Campa. Tornando indietro nel tempo, la forza pubblica era già stata
chiamata ad intervenire durante un pacifico “flash mob” di dissenso avvenuto a Vicchio contro l’impianto eolico
industriale.
Se le istituzioni, di fronte a momenti
di dissenso o richieste di partecipazione attiva democratica, delegano i
rapporti unicamente alla forza pubblica si sono già schierate. Queste
istituzioni stanno di fatto tentando di silenziare qualsiasi argomentazione e
azione di tutela che possa mettere a repentaglio o intralciare la costruzione
dell’impianto eolico industriale in Mugello, riducendo tutto ad una questione
di ordine pubblico. Sembra ormai che ogni espressione della società civile
venga impedita e criminalizzata.
Per tornare infine al sabotaggio, chi ha visto in questi giorni le foto del trattore e della trivella o ha ascoltato testimoni oculari di come era organizzato il cantiere, senza delimitazioni, protezioni e cartelli di legge, chi sa che i carotaggi, così come è ora la situazione, possono essere eseguiti solo su di un areale ben ristretto e sicuramente non nelle zone maggiormente a rischio, non può che avere dei dubbi sulla serietà della ditta proponente l'impianto e di tutti quelli che la sostengono, non può che essere seriamente preoccupato per la sicurezza dei lavoratori coinvolti e per il futuro del nostro territorio.
CTCM
Dicomano-Vicchio, 31.10.2020
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